Esempio rappresentativo carte revolving
Valutare i costi delle carte revolving
Quando valutiamo e mettiamo a confronto proposte di finanziamento prestiamo abitualmente attenzione al tasso di interesse, o per meglio dire ai tassi di interesse poiché vi sono due riferimenti da prendere in considerazione. Il primo è il TAN, il tasso di interesse annuale, il secondo è il TAEG, il tasso di interesse annuale effettivo globale, ovvero il tasso d'interesse sommato ai costi e alle spese, alle commissioni e alle imposte relative al credito.
In altre parole il TAEG ci consente un confronto più veritiero fornendoci una visione chiara di quanto dovremmo effettivamente restituire sottoscrivendo un finanziamento, ma per le carte revolving la situazione è un poco più complessa.
L'importo da restituire nel tempo con pagamenti dilazionati dipende, infatti, da diverse variabili: dall'andamento dei tassi d'interesse, dall'utilizzo effettivo della carta, dalle tempistiche per i rimborsi etc...Quando ci apprestiamo a valutare diverse proposte di carte revolving non dovremmo quindi fermarci al confronto tra i TAEG, bensì considerare anche l'esempio rappresentativo fornitoci dalla banca o dalla finanziaria. L'esempio è assai utile poiché ci fornisce una simulazione realistica per un determinato importo di spesa ed un preciso piano di rimborso rateale (ad esempio un acquisto da 1.500 euro da rimborsare ratealmente in 1 anno).
Nella simulazione possiamo verificare l'importo globale da versare, ma anche le singole voci di spesa che lo compongono, poniamo la quota associativa della carta revolving, le imposte di bollo sull'estratto conto, le spese per l'invio dell'estratto conto, le spese relative alla tenuta del conto, le spese addebitate per i prelievi ai bancomat e così via.